Odg per la seduta n. 197 della commissione Giustizia
SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA --------------------



2a Commissione permanente
(GIUSTIZIA)


197a seduta: martedì 20 ottobre 2020, ore 16
198a seduta: giovedì 22 ottobre 2020, ore 9


ORDINE DEL GIORNO

IN SEDE CONSULTIVA
I. Seguito dell'esame del disegno di legge e dei relativi emendamenti:
Valeria VALENTE ed altri. - Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere - Relatrice alla Commissione MAIORINO
(Parere alla 1ª Commissione)
Seguito e conclusione esame. Parere favorevole sul testo (1762)
II. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione massiva di informazioni false (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Fiano ed altri; Maria Elena Boschi ed altri; Mollicone e Paola Frassinetti; Lattanzio ed altri)
(Parere alla 1a Commissione)
Seguito esame congiunto e rinvio (1900)
2. FARAONE ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione seriale e massiva di contenuti illeciti e di informazioni false attraverso la rete internet, le reti sociali telematiche e le altre piattaforme digitali
(Parere alla 1a Commissione)
(1549)
- Relatrice alla Commissione EVANGELISTA
III. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Deputato DEL RIO ed altri. - Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale (Approvato dalla Camera dei deputati)
(Parere alla 11a Commissione)
Rinvio del seguito dell'esame congiunto (1892)
2. NANNICINI ed altri. - Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e la dote unica per i servizi (Fatto proprio dal Gruppo parlamentare Partito Democratico, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento)
(Parere alla 11a Commissione)
(472)
- Relatore alla Commissione Emanuele PELLEGRINI
IV. Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, del progetto di atto legislativo dell'Unione europea:
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo a una deroga temporanea a talune disposizioni della direttiva 2002/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'uso di tecnologie da parte dei fornitori di servizi di comunicazione interpersonale indipendenti dal numero per il trattamento di dati personali e di altro tipo ai fini della lotta contro gli abusi sessuali sui minori online - Relatore alla Commissione PILLON
(Parere alla 8ª Commissione)
Rinvio del seguito dell'esame (n. COM(2020) 568 definitivo)
V. Esame dei disegni di legge:
1. VALLARDI ed altri. - Disposizioni concernenti la produzione artigianale e senza fini di lucro di grappe e di acquaviti di frutta
(Parere alla 9ª Commissione)
Esame e rinvio (1693)
2. Conversione in legge del decreto-legge 7 ottobre 2020, n. 125, recante misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché per l’attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020
(Parere alla 1ª Commissione)
Rinvio dell'esame (1970)
GIOVEDÌ
PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni

INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO


PILLON - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

da notizie degli organi di stampa locale, si è appreso di anomalie nella trattazione ed assunzione di provvedimenti inerenti ai minori da parte del Tribunale per i minorenni in Abruzzo;

in particolare, sembra essere prassi del Tribunale per i minorenni de L'Aquila assumere gravi provvedimenti, anche ablativi della responsabilità genitoriale e di collocamento dei minori da un genitore all'altro o in comunità, sulla base esclusivamente delle relazioni del servizio sociale territorialmente competente, senza procedere, come imposto dalla normativa nazionale e sovranazionale, alla preventiva audizione del minore ultra dodicenne ed alla convocazione del genitore per l'eventuale contestazione degli addebiti, tutto ciò nonostante non sussistano ragioni di urgenza;

in un caso in particolare, quello del signor G.D. le anomalie sarebbero ancor più gravi in quanto il presidente del Tribunale per i minorenni di L'Aquila avrebbe comunicato al servizio sociale territorialmente competente il contenuto delle decisioni discusse in camera di consiglio, prima ancora che il decreto motivato fosse pubblicato e notificato alle parti o ai difensori; sulla base di tale informale comunicazione, priva di ufficialità, il servizio sociale di Tortoreto, il 2 ed il 10 gennaio 2020, avrebbe tentato il prelievo del minore ultra quattordicenne dall'abitazione dal padre, per collocarlo presso la madre, sebbene avente una fragile capacità genitoriale e condannata anche in grado di appello per abuso dei mezzi di correzione sui figli, con l'ausilio della forza pubblica in divisa;

il minore, sentito da solo dall'agente di Polizia municipale, si sarebbe rifiutato di lasciare l'abitazione paterna, manifestando, a causa di tale modalità di esecuzione, un persistente stato di ansia ed il timore di essere coattivamente prelevato;

la vicenda è particolarmente rilevante, in quanto il padre dei minori, collocatario dei figli in virtù di precedente decreto del Tribunale per i minorenni di Ancona, avrebbe segnalato e denunciato, qualche mese prima, gravi inottemperanze da parte del servizio sociale affidatario sulla base delle cui relazioni sarebbe stato poi assunto il decreto ora impugnato, senza che l'autorità minorile avesse ritenuto opportuno, nel corso dell'ultimo anno, convocare il genitore per consentirgli l'esplicazione del diritto di difesa e del contraddittorio,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

quali iniziative di competenza, anche normative, ritenga opportuno adottare nell'ottica di tutela dei minori e di concreta attuazione del diritto all'ascolto;

se intenda attivare i propri poteri ispettivi presso il Tribunale per i minorenni de L'Aquila, al fine di verificare i presupposti per l'eventuale esercizio dell'azione disciplinare.


(3-01324)


PILLON - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

da notizie di stampa si apprende che, in data 1° febbraio 2020, il signor Emilio Vincioni, un genitore separato di Sassoferrato (Ancona), recatosi ad Atene per il quarto compleanno della figlia, è stato prelevato dalla Polizia greca ed arrestato. Trasferito in vari posti di polizia durante la notte, solo il giorno dopo ha saputo che il suo arresto era stato provocato da una denuncia della moglie. Lo accusava di versare solo 400 dei 550 euro stabiliti dal giudice greco per il mantenimento della figlia;

è stato liberato dopo un giorno e dovrà presentarsi in tribunale nella capitale greca per essere processato senza avere avuto accesso, né lui, né il suo avvocato greco, alla denuncia e alla documentazione;

il signor Vincioni ha quindi lanciato un appello alle autorità italiane, al fine di essere supportato nel far rispettare i suoi diritti di padre e tutelare i minori italiani portati all'estero da genitori stranieri;

una storia finita male, quella del signor Vincioni, volato in Grecia per festeggiare il compleanno della figlia, e di una donna greca, incontrata nel 2012 ad un meeting aziendale su un'isola nel Peloponneso. Il colpo di fulmine si concretizzò in un matrimonio il 1° dicembre 2013 e nella decisione della coppia di vivere a Sassoferrato. Dopo quasi due anni di matrimonio viene concepita la loro figlia, che la moglie decide di far nascere in Grecia, per condividere il parto con la sua famiglia, da dove, però, non rientreranno più, né lei, né la neonata. A nulla sono valsi i tentativi bonari del padre di far tornare mamma e bambina in Italia;

così il signor Vincioni ha chiesto il rimpatrio della minore ai sensi della Convenzione de L'Aja del 1980 dinanzi al giudice greco che però, in procinto di accogliere il ricorso, ha sospeso la decisione rimettendosi alla Corte di giustizia dell'Unione europea per l'interpretazione del concetto di "residenza abituale" del neonato; e la Corte lo ha interpretato affermando che il centro degli interessi della minore, proprio perché nata in Grecia, fosse quel Paese, a prescindere dall'intento e dal preciso accordo tra i coniugi di vivere in Italia;

di conseguenza, il tribunale greco ha negato il rimpatrio della bambina e, mentre il Tribunale di Ancona si dichiarava competente per la separazione tra coniugi, ha affermato che, per difetto di giurisdizione, non poteva decidere sull'affidamento e il mantenimento del minore; la moglie ha ottenuto pertanto dalle autorità giudiziarie greche l'affidamento della figlia e l'obbligo per il padre del suo mantenimento;

nonostante a maggio 2019 sia iniziato un processo penale per sottrazione di minore presso il Tribunale di Ancona, la madre è libera di circolare ovunque, anche in Italia, invece il padre è stato arrestato come un soggetto pericoloso;

considerato che ad oggi sono 454 i bambini italiani portati all'estero senza il consenso dell'altro genitore, ovvero 454 vittime innocenti della sottrazione internazionale di minori,

si chiede di sapere quali iniziative intenda intraprendere il Ministro in indirizzo al fine di tutelare i genitori separati e quali soluzioni concrete e definitive ritenga opportuno porre in essere per risolvere la problematica della sottrazione internazionale di minori.


(3-01360)


DAL MAS - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

il procuratore della Repubblica di Gorizia, con nota del 15 luglio 2020, avente ad oggetto "Richiesta urgente di assegnazione di personale amministrativo alla Procura della Repubblica di Gorizia", ha segnalato ai competenti dirigenti ministeriali, nonché al procuratore generale di Trieste, quella che lui stesso definisce una "situazione di estrema difficoltà operativa" della Procura che dirige "per gravi scoperture d'organico che si registrano nei ruoli del personale amministrativo";

secondo quanto riportato nella missiva, presso la Procura di Gorizia sono vacanti 3 posti di direttore amministrativo (il 100 per cento della pianta organica), 4 posti di funzionario giudiziario (100 per cento della pianta organica), un posto di operatore giudiziario (16,7 per cento della pianta organica) e 2 posti di conducenti di automezzi (50 per cento della pianta organica);

inoltre, per quanto attiene al ruolo di assistente giudiziario (4 posti in pianta organica), un dipendente formalmente assegnato alla Procura presta servizio presso il presidio CISIA di Trieste, un altro è assente per malattia da febbraio 2019 e un altro ancora fruisce dei benefici di cui alla legge n. 104 del 1992, e ha trasmesso istanza di assegnazione ad altro ufficio giudiziario per assistenza ad un congiunto disabile;

anche un cancelliere e un operatore giudiziario fruiscono dei benefici della legge n. 104 del 1992, mentre un secondo operatore giudiziario presta servizio part time;

a dicembre 2020 sarà collocato in quiescenza un ausiliario che sarà seguito nei primi mesi del 2021 da un operatore giudiziario;

su 28 unità in pianta organica, la Procura della Repubblica di Gorizia opera in assenza di 12 addetti che potrebbero diventare 15 nei prossimi mesi, portando ad una scopertura dei ruoli pari ad oltre il 50 per cento;

secondo quanto affermato nella lettera, la "drammatica ed ormai insostenibile carenza di personale amministrativo genera inevitabilmente gravi ritardi e disfunzioni in tutti i servizi dell'Ufficio e, in particolare, nei tempi di definizione dei procedimenti penali frustando sia le legittime aspettative di giustizia delle vittime dei reati che l'osservanza del principio costituzionale della ragionevole durata del processo";

l'ufficio potrebbe presto trovarsi nell'impossibilità di assicurare l'erogazione dei servizi giudiziari e amministrativi;

ad oggi alcuni servizi della Procura sono inoltre gestiti da dipendenti comandati dalla Regione Friuli-Venezia Giulia, il cui distacco potrebbe terminare nei prossimi mesi;

l'allarme lanciato dal procuratore di Gorizia dovrebbe essere raccolto dal Ministero della giustizia al fine di evitare il blocco delle attività nel territorio,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se risulti che la situazione sia mutata, e in che modo, dopo il 15 luglio 2020;

se sia possibile garantire alla Procura la disponibilità di un congruo numero di lavoratori e quando;

quale sia il livello di copertura delle piante organiche delle sedi delle procure della Repubblica.


(3-01941)